Riscaldamento a pellet: certificato è meglio

Il pellet è l’ideale anche per scaldare le case in primavera: le stufe si possono programmare come caldaie a gas, non hanno bisogno di uno spazio per la legna e sono molto economiche oltre a essere amiche dell’ambiente. Il processo di essiccazione e compattamento da un lato garantisce bassi tassi di umidità e ceneri mentre dell’altro mantiene un contenuto energetico molto alto al punto che, a parità di volume, produce molto più calore di un pezzo di legno.

Il pellet deve essere prodotto con una materia prima – dalla segatura ai trucioli – vergine e non trattata chimicamente. E indicare la qualità del prodotto sono le certificazioni internazionali, effettuati da soggetti super partes. La ENplus A1 – ottenuta dal pellet MyFire per la prima volta in Italia – addirittura non garantisce solo la qualità del prodotto quanto di tutta la filiera produttiva, quella del trasporto, del confezionamento e della consegna. Quando scegliete un sacco, controllate che ci sia questo marchi e il codice dell’azienda certificata.

Oltre alla certificazione, la presenza di poca segatura di legno all’interno del sacchetto è indice di un pellet di buona qualità. Per quello certificato non è ammessa una quantità superiore all’1% di polveri.

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