I wood pellet sono entrati di prepotenza tra i combustibili più impiegati per il riscaldamento delle case e degli uffici degli italiani, al punto che il Paese è tra i principali utilizzatori in Europa con 3,29 milioni di tonnellate consumate nel 2013 contro i 2,5 milioni del 2012. Davanti a noi solo il Regno Unito.
Ma perché utilizzare i wood pellet? Perché investire nelle stufe? Prima di tutto per un fattore ambientale, visto che tale materiale è derivato dalla legna da ardere e pertanto il suo utilizzo fa diminuire i disboscamenti. In secondo luogo perché acquistare caldaie o stufe in grado di bruciare questi piccoli cilindri di pochi cm di lunghezza permette di usufruire di un importante incentivo: la detrazione Irpef del 50%. A questo bisogna considerare il contributo che viene erogato in 2 anni – che varia in base alla potenza della stufa e alla zona climatica di residenza – che si può richiedere solo se si sostituisce un impianto già installato e che riguarda, oltre che le vecchie stufe a pellet, anche quelle a legna, le caldaie a gasolio e gpl (solo per le aziende agricole).
Valutando invece dal punto di vista prettamente della resa a parità di euro speso, si vede che un sacco da 15 kg di pellet costa circa 5 euro e può scaldare un locale di circa 30 metri quadrati, con un risparmio di circa 50 euro l’anno se paragonato con una caldaia alimentata a metano, che salgono a 200 in confronto agli impianti a Gpl e gasolio.